Ansia in Comorbilità con la Depressione
COMPRENDERE L'ANSIA
L’ansia è una risposta fisiologica utile e naturale. Tuttavia, nel Disturbo d’Ansia Generalizzato, questa risposta si attiva in modo eccessivo, continuo e incontrollabile, anche in assenza di pericoli reali. Chi ne soffre vive uno stato di allerta cronico, con preoccupazioni pervasive su lavoro, salute, relazioni o aspetti ordinari della vita quotidiana, che non si placano neppure con rassicurazioni o logica. Il corpo si unisce alla mente in questo stato di iperattivazione, generando sintomi fisici come tensione muscolare, tachicardia, irrequietezza, sudorazione, tremori, disturbi del sonno e difficoltà di concentrazione. Tutto questo può diventare estremamente invalidante, riducendo la capacità di affrontare le normali attività quotidiane.
IMPATTO SULLA VITA
Nel tempo, il disturbo d’ansia può trasformarsi in una prigione silenziosa. L’anticipazione costante di scenari negativi consuma le energie mentali, compromette la qualità del sonno e alimenta un circolo vizioso di paura e controllo. Le relazioni si irrigidiscono, il lavoro può risentirne, e la persona tende a evitare situazioni che generano stress, limitando progressivamente la propria libertà. Spesso, chi soffre di ansia generalizzata tende a nascondere il proprio malessere o a minimizzarlo, finché i sintomi non diventano troppo ingombranti per essere ignorati. In molti casi, l’ansia si accompagna a depressione, disturbi gastrointestinali o altre somatizzazioni.
ORIGINI DEL DISTURBO
Il disturbo d’ansia ha una base multifattoriale. La predisposizione genetica e biologica può influire sull’attività di specifiche aree cerebrali coinvolte nella risposta allo stress (come l’amigdala e la corteccia prefrontale). L’ambiente gioca un ruolo chiave: esperienze infantili stressanti, educazione ipercontrollante, traumi, perdita o insicurezza sono tutti fattori di rischio. Anche lo stile cognitivo personale contribuisce: la tendenza al rimuginio, al perfezionismo o all’evitamento emotivo alimenta la persistenza dell’ansia.
TRATTAMENTI TRADIZIONALI
Il trattamento dell’ansia generalizzata si basa su due approcci principali: la psicoterapia e la farmacoterapia. La Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) è considerata il trattamento d’elezione, focalizzandosi sulla gestione delle preoccupazioni, la ristrutturazione dei pensieri catastrofici e la riduzione dei comportamenti di evitamento. I farmaci ansiolitici e antidepressivi, come gli SSRI o le benzodiazepine, possono ridurre i sintomi, ma comportano rischi di tolleranza, dipendenza o effetti collaterali nel lungo periodo. Non tutti i pazienti rispondono completamente a questi trattamenti. Per questo, integrare strategie neurologiche innovative può fare la differenza.
DEEP TMS® E DISTURBO D'ANSIA
La Stimolazione Magnetica Transcranica Profonda (Deep TMS®) agisce direttamente sulle aree cerebrali implicate nella regolazione dell’ansia, migliorando la comunicazione tra la corteccia prefrontale e il sistema limbico. Questo tipo di neuromodulazione è in grado di ridurre l’iperattivazione che caratterizza i circuiti dell’ansia, favorendo una regolazione emotiva più stabile e fisiologica. Gli studi clinici hanno dimostrato che Deep TMS può: Ridurre significativamente i livelli di ansia cronica Migliorare il tono dell’umore e la qualità del sonno Favorire una maggiore concentrazione e chiarezza mentale Agire senza effetti collaterali sistemici, in modo non invasivo Presso Brain Center®, il trattamento con Deep TMS è personalizzato, supervisionato da professionisti qualificati e integrato in un percorso globale. Le sedute durano circa 20 minuti, non prevedono sedazione né ricovero, e sono compatibili con le normali attività quotidiane. Con Deep TMS®, è possibile ritrovare la calma interiore e affrontare il mondo con maggiore sicurezza, lucidità e libertà.
